RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA LORENZO COIA PRESIDENTE PROVINCIA ISERNIA.
Si è tenuto il 20/11/2017 presso il Palazzo d’Avalos a Vasto un convegno sul tema “ Diga di Chiauci : riparte il territorio, l’agricoltura e l’occupazione “ promosso dal Consorzio di Bonifica Sud-Vasto.
Alla presenza dei due governatori dell’Abruzzo D’Alfonso e del Molise Frattura , degli Assessori alla viabilità Molise Nagni e dell’Agricoltura Abruzzo Pepe, del Presidente della Provincia Coia e del Sindaco di Chiauci Alessandro Di Lonardo il Commissario del Consorzio Franco Amicone ha comunicato l’avvio di due lotti , un primo di 9 milioni già appaltati e un altro entro la prossima settimana di 6 milioni per lavori di completamento dell’invaso.
Le risorse , in parte rinvenienti dal Patto per il Sud ed in parte dai Masterplan delle due regioni, per un totale di 25 milioni, di cui 10 da parte del Molise serviranno per i lavori di completamento della Diga che potrà così raggiungere la capacità di 15,5 milioni di metri cubi .
Finisce così una telenovela lunga 95 anni ( fu pensata nel 1922 , il primo progetto Casmez porta la data del 1958, l’ultima inaugurazione fu nel 2011).
L’invaso che incide sul nostro territorio per il 90 % interessando i Comuni di Chiauci, Pescolanciano e Civitanova del Sannio ha una ricaduta in termini di approvvigionamento idrico per il basso molise e per le zone industriali di Vasto e San Salvo oltre che per l’irrigazione.
In particolare l’invito del sindaco Di Lonardo a risarcire il territorio molisano per l’impatto della Diga in termini di rilancio del turismo, atteso che da parte della provincia è stato costruito in loco un Baby Park a fini turistici e sportivo impegnando circa 1 milione di euro di risorse pubbliche.
Da parte del Presidente Frattura inoltre è stato evidenziata la necessità di valorizzare la risorsa acqua, sia in termini di uso potabile , irriguo e industriale stante la stagione siccitosa appena passata.
Inoltre ricadute occupazionali possono essere ricercate nello sfruttamento a fini energetici dell’acqua dell’invaso con centrali idroelettriche e a fini turistici dell’area contigua.