Migranti, Di Lucente: dalla Prefettura un muro. Bisogna aprire al dialogo con le amministrazioni locali e ripensare la gestione dell’accoglienza in provincia di Isernia
Migranti, Di Lucente: dalla Prefettura un muro. Bisogna aprire al dialogo con le amministrazioni locali e ripensare la gestione dell’accoglienza in provincia di Isernia
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CONSIGLIERE REGIONALE ANDREA DI LUCENTE
Campobasso. "Leggere le dichiarazioni del prefetto di Isernia sulla questione migranti è fortemente destabilizzante. Da cittadino, prima ancora che da consigliere regionale. Ribadisco per l'ennesima volta che non si tratta di una mancanza di volontà di ospitare i richiedenti asilo, ma di una contestazione del metodo utilizzato dalla prefettura di Isernia" dice Andrea Di Lucente, consigliere regionale dei Popolari per l'Italia.
A riportare al centro dell’attenzione la questione migranti sono le dichiarazioni rilanciate alla stampa dal prefetto di Isernia, Fernando Guida, in risposta al sindaco di Pescolanciano, Manolo Sacco.
“Chiedo a tutti di avviare una riflessione sul metodo che viene utilizzato dalla prefettura di Isernia. Per quanto riguarda il caso Pescolanciano, stiamo assistendo ad un braccio di ferro, per giunta attraverso gli organi di stampa. Il sindaco del centro altomolisano chiede se c’è rischio per la pubblica incolumità visto che la struttura è adiacente ad un cantiere al momento aperto. Per tutta risposta, gli viene detto attraverso la stampa che i migranti arriveranno, volente o nolente. Non c’è stata una telefonata né alcuna intenzione di un confronto. Non c’è stato di fatto ascolto delle istanze provenienti dal territorio. E se dovesse succede qualcosa, la responsabilità di chi sarà? Nemmeno a questa domanda ha risposto la prefettura.
Un amministratore comunale a chi deve chiedere di essere ascoltato? Dalla Prefettura gli vengono sbattute le porte in faccia, in Regione non se ne parla nemmeno. Ho provato a sollevare la questione in consiglio regionale, ma la risposta è stata – soprattutto dai banchi della minoranza che tanto si professa garantista e attenta alla questione dell’accoglienza – che non è competenza regionale. Ai sindaci hanno detto: “Problemi vostri, al massimo rivedetevela con la prefettura, ma sicuramente a noi non interessa nulla”. Un atteggiamento di comodo, quello dei colleghi consiglieri, che non posso tollerare”.
Per Di Lucente non è solo il caso Pescolanciano a mostrare un cortocircuito tra le istituzioni sul quale è necessario lavorare. Anche a Isernia ci sono problemi seri attorno ai quali costruire dialogo: “I continui campanelli d’allarme che vengono lanciati dal consigliere comunale Raimondo Fabrizio vengono puntualmente ignorati.
Perché trascurare le rimostranze di consiglieri espressione dei cittadini? Perché non poter avviare un dialogo costruttivo nel quale prevedere il rispetto delle regole, non solo quando si tratta di numeri e capienze? Perché non si va a controllare se le condizioni in cui i richiedenti asilo vengono ospitati siano conformi agli accordi? Sopra ogni cosa, perché non dotarci di sano buon senso e avviare un dialogo istituzionale, con la prefettura al centro, invece di continuare col muro contro muro nel quale a perdere siamo tutti?”.