Sabato scorso a Roma l’UDC di Lorenza Cesa insieme a Gianfranco Rotondi e a tanti rappresentanti di molte associazioni di ispirazione cattolica si sono incontrati per avviare la formazione di un nuovo soggetto politico che ha l’ambizione di rappresentare il punto di riferimento di coloro che prediligono una politica moderata.
L’intento dichiarato è quello di riproporre con gli opportuni aggiornamenti le tematiche tipiche di una formazione politica di centro che provi ad intercettare soprattutto una grossa fetta di elettorato e di cittadini che non si recano più a votare in quanto l’offerta politica non è rispondente alle loro aspirazioni.
All’assise sono state invitate anche associazioni,molte di ispirazione cattolica, che possono fornire spunti di riflessione ed istanze provenienti dal mondo del volontariato e dall’associazionismo, manifestazione di quel mondo intermedio di cui tanto aveva parlato don Sturzo intendendo con tale espressione la possibilità di attingere ad esperienze concrete riguardanti la persona a cui la politica può indirizzare la propria azione che necessariamente deve svolgersi sul piano sociale circostanziato e concreto.
La convinzione da cui si è partiti è che il cattolicesimo democratico possa ancora svolgere la sua funzione di rappresentanza politica di istanze sociale complessive anche in un modo globalizzato in cui il fattore identitario rischia di disperdersi fra tanti rivoli e risvolti poco riscontrabili. Esigenze riguardanti soluzioni a problematiche complesse che esigono risposte meditate e non approssimative non trovano corrispondenza nell’attuale panorama politico italiano stretto fra sovranismo e movimentismo, che accentuano un atteggiamento che tende ad affrontare le tematiche attraverso soluzioni estemporanee e per questo poco efficaci. E’ giunto il tempo di analisi un po’ più ponderate e dell’adozione di politiche frutto di una riflessione più matura che prova anche a dare risposte con una prospettiva a più lunga scadenza.
Vedere fra i presenti il figlio di Andreotti e la figlia di Moro, oltre che altri esponenti di un’esperienza politica certamente conclusa ma con riferimenti ideali ancora validi per tanti uomini e donne che si sentono politicamente orfani, ha conferito un significato che scevro da ogni tono nostalgico ha voluto attingere ad esperienze e momenti storici che hanno esaltato la capacità della politica di rigenerare e far crescere una nazione massacrata dall’esperienza bellica e distrutta nella sua identità nazionale e popolare.
A tale esperienza ha partecipato in modo attivo il coordinatore dell’UDC Mimmo Izzi il quale ha personalmente preso parte, anche in termini organizzativi, alle varie tappe di avvicinamento dell’assise romana che si è avvalsa di vari incontri preparatori e di varie iniziative che hanno anticipato tanti temi che sono stati, poi, più organicamente affrontati duranti i lavori svoltosi a Roma lo scorso 18 gennaio .
<<Siamo pronti – dichiara Mimmo Izzi - anche nel Molise per dare vita a quello che si potrebbe definire il terzo tempo del popolarismo cristiano. Abbiamo dato il nostro contributo ai lavori di preparazione e abbiamo partecipato a vari incontri nel corso dei quali si sono affrontate varie questioni. Il ritorno al proporzionale – ricordiamoci voluto fortemente da Sturzo nel 1919 e abbattuto dal fascismo nel 1924 – riapre la possibilità di una presenza che dia una speranza nuova a tanti cittadini che non hanno finora trovato alcuna formazione politica di riferimento. Partendo dalle nostre radici ed elaborando un’offerta politica che sappia partire dal nostro tempo ma che nel contempo sappia guardare avanti, contiamo di essere presenti anche nel nostro Molise. Bisogna riprendere e riqualificare un lavoro politico al quale hanno partecipato da protagonisti i democristiani, che vollero fortemente la Regione Molise e la Provincia di Isernia.
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Isernia – Piazza Carducci 21 tel. 3346143874
Se riusciremo a guardare a quell’entusiasmo e alle tante speranze suscitate avremo sicuramente la forza per proporre una presenza che sappia contribuire a dare uno slancio nuovo ad una politica regionale che non ha più la capacità di offrire soluzioni ai gravi problemi che attanagliano la nostra regione. E’ il caso di sollecitare la partecipazione anche di altre formazioni politiche moderate in grado di opporsi sia al sovranismo che all'inconcludente movimentismo – penso a Italia viva di Renzi ma anche al gruppo che sta proponendo Mara Carfagna all’interno di Forza Italia – ma anche all’associazionismo cristiano che potrà sicuramente rarrivare tematiche e discussioni in grado di apportare, come per le altre stagioni, occasioni di confronto e di dialogo all’interno delle formazioni politiche di riferimento>>.