UNILEVER, VITTORIO NOLA (M5S): TOMA ASSENTE PER CAPRICCI POLITICI, OFFESA AI LAVORATORI
Ritengo giusto spendere qualche riga sulla spiegazione che il governatore del Molise, Donato Toma, ha dato per tentare di giustificare l’assenza della Giunta regionale all’incontro in videoconferenza organizzato dal Ministero dello Sviluppo economico sullo stabilimento Unilever di Pozzilli. Per Toma trattasi di “sgarbo istituzionale” in quanto sono state invitate anche le opposizioni.
Una spiegazione sinceramente imbarazzante. Lui che, a torto, accusa sempre l’opposizione di mancata collaborazione, poi non l’accetta per trovare soluzioni su un tema che interessa tutto il Molise. Forse, infatti, Toma non ha capito che lo stabilimento Unilever ha valenza economica, occupazionale, strategica per l’intera regione.
Per questo non è la prima volta che all’incontro con azienda e sindacati sono invitate anche le opposizioni in Consiglio regionale. Questo è importante perché soprattutto quando sul tavolo ci sono temi che interessano il lavoro, direi la sopravvivenza dei cittadini, le distinzioni politiche, partitiche, non servono a nulla, anzi sono controproducenti.
Un Presidente di Regione, anzi, dovrebbe promuovere il maggior coinvolgimento possibile, ascoltando tutti coloro che ricoprono ruoli istituzionali perché la collaborazione è arricchimento. E da Presidente di Regione ha il dovere istituzionale di tutelare i cittadini, sempre, ovunque e in ogni modo. Al limite, se Toma non poteva presiedere all’incontro, per motivazioni altrettanto importanti, poteva delegare altri, come già fatto al tavolo del 4 marzo scorso.
La sua assenza e quella della Giunta regionale, quindi, non sono tanto, o non solo, uno sgarbo istituzionale nei confronti di due sottosegretarie, dei sindacati e di un’azienda che dà lavoro a centinaia di persone, ma è un’offesa ai lavoratori Unilever, a quelli dell’indotto e alle loro famiglie.
Toma è riuscito ancora una volta a svilire un tema importante per capricci politici di bassa lega che ai lavoratori non interessano. Insomma, ha perso un’altra occasione di stare in silenzio.