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Portavoce regionali M5S: "Fondi non autosufficienza, una vergogna senza fine"

Pubblicato: 12-02-2021 - 330
Portavoce regionali M5S: "Fondi non autosufficienza, una vergogna senza fine" Politica

Portavoce regionali M5S: "Fondi non autosufficienza, una vergogna senza fine"

Pubblicato: 12-02-2021 - 330


Riceviamo e pubblichiamo da portavoce regionali M5S

FONDI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA, UNA VERGOGNA SENZA FINE

Come avevamo previsto, in questi giorni si sta consumando l'ennesima beffa ai danni dei soggetti più deboli ed indifesi della nostra regione.

Al disastro nella gestione dell’emergenza sanitaria, fronteggiata con un sistema sanitario regionale già compromesso da anni di tagli, si aggiunge la sciagura di una classe politica che troppo spesso dimentica i problemi dei disabili e delle loro famiglie.

Ci siamo già occupati della questione durante la scorsa estate, raccogliendo le preoccupazioni di associazioni e comitati che denunciavano storture ed inefficienze nella gestione del programma per la non autosufficienza. In particolare, abbiamo dato voce agli oltre 400 cittadini che, nella scorsa edizione del bando, avevano visto la loro domanda bocciata a causa dell'insufficienza di fondi.

Non è bastato convocarli in commissione per ascoltare direttamente dalla loro voce il disagio quotidiano che sono costretti a vivere. Non sono bastati i nostri molteplici tentativi di ridiscutere nel merito il piano e di far aumentare lo stanziamento di fondi, includendo al contempo l’intera platea degli aventi diritto. Non sono bastati i dibattiti in Consiglio regionale, in cui la maggioranza ha preso degli impegni, salvo poi dimenticarsene.

Ricordiamo come il presidente della quarta commissione, Filomena Calenda, ha evitato la discussione della nostra mozione, che chiedeva il preciso stanziamento di ulteriori 2 milioni di euro. Tanto bastava per tutelare le 400 famiglie escluse dal precedente bando. Ma la nostra mozione è stata soppiantata dal suo ordine del giorno, che invece prevedeva un impegno generico ad aumentare le risorse. Il risultato è facilmente riscontrabile: nonostante l’aumento dei fondi nazionali per la non autosufficienza, la quota parte stanziata dalla Regione è rimasta pressoché invariata. Con 400.000 euro di media, destinati alla misura ogni anno, sapevano già che centinaia di famiglie sarebbero rimaste senza contributi. E così è stato.

Negli ultimi giorni, infatti, sono state pubblicate le graduatorie redatte dagli ambiti sociali. E, neanche a dirlo, sono tantissimi i cittadini diversamente abili esclusi dall'assegnazione dei contributi per i ‘caregiver’. La stessa Calenda, durante l’ultimo Consiglio regionale, ha ritirato la mozione presentata per far fronte al problema, plaudendo all’ulteriore aumento dei fondi da parte del governo nazionale. Il principio che abbiamo cercato di far passare, in un anno di battaglie sul tema, andava in una direzione diversa: benvenga l’attenzione del governo Conte, ma la tutela della salute è materia preminente della Regione. Lo Stato interviene in via suppletiva. Perciò, l’ente territoriale non può fingere di non sapere che sta abbandonando circa 400 famiglie in difficoltà.

Tutto questo mentre per un anno intero i consiglieri regionali, pur non recandosi fisicamente in Consiglio, hanno continuato ad intascare 4.500 euro al mese esentasse per il rimborso spese di mandato. Mentre la Regione ha aumentato le spese per consulenze esterne del 167 percento rispetto all'anno precedente. Mentre i molisani spendono, a loro insaputa, centinaia di migliaia di euro per pagare dei dirigenti esterni.

L’altra faccia di questo Molise vede invece tante famiglie che, nonostante le oggettive difficoltà, si vedono negare ancora una volta un aiuto fondamentale per andare avanti. I loro diritti fondamentali vengono, ancora una volta, calpestati da una classe politica scollata dalla realtà. Eppure logica vorrebbe che se ci sono i soldi per la politica, a maggior ragione si devono trovare per i cittadini più deboli.

La nostra promessa a queste famiglie è che non molleremo la presa, finché i loro diritti non saranno garantiti. Ai politici ‘distratti’, o semplicemente indifferenti alla sofferenza altrui, diciamo invece: vergogna.




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