Con questi 40 gradi che sembrano non voler mollare la presa e L'Aquila che fa percepire il calore di un forno, c'è una cosa che si dovrebbe ricordare più spesso: il mare a portata di mano. Meno di un'ora d'auto e si è arrivati sulla costa adriatica, con quella brezza che sa di sale e di libertà. Il problema? Una volta arrivati, dopo mezz'ora di "dolce far niente" si inizia a guardare il telefono ogni cinque minuti.
Vi è mai capitato? Siete lì, sdraio perfetta, mare cristallino davanti, e dopo un po' vi sentite inquieti. Non è che il mare sia noioso, è che non si è più abituati a stare fermi. Il cervello, bombardato tutto l'anno da notifiche e scadenze, non sa più cosa farsene di tutto quel silenzio. La soluzione non è trasformare la spiaggia in un parco giochi, ma trovare il modo giusto per "viverla". E qui le possibilità sono più di quanto si possa pensare.
Partire da soli fa sempre un po' paura, ma poi si scopre che può essere davvero bellissimo. Nessuno che si lamenta del posto, nessuno che vuole mangiare alle 12 precise. Solo tu e il mare, con tutto il tempo del mondo.Il trucco è portarsi dietro qualcosa che tiene compagnia senza rovinare l'atmosfera. Come un libro, che piace davvero però, non il solito romanzo estivo. E poi ci sono i vecchi amici di sempre: cruciverba, sudoku, rebus. Sembra roba d'altri tempi ma funzionano ancora benissimo.
Basta con questa storia che al mare bisogna rinunciare alla tecnologia, l'importante è scegliere bene quello che si fa. Un puzzle game mentre si aspetta che passi il momento più caldo? Perfetto. Qualche partita sui siti di poker online mentre senti le onde? Anche quella è un'idea.L'importante è che il telefono resti uno strumento senza diventarei il protagonista della giornata. Prendersi la giusta pausa non guasta mai, un bagno a mare per rinfrescarsi o una chiacchierata al bar mentre si sorseggia un drink, possono davvero rendere la giornata più rilassante che mai.
Eccoci al punto dolente: vacanza di gruppo. C'è sempre quello che vuole solo prendere il sole, quello che non riesce a stare fermo un secondo, quello ossessionato dal beach volley. Come si fa a mettere d'accordo tutti? La verità è che non si può. Meglio organizzarsi a grandi linee: mattina presto per chi ha voglia di muoversi un po’ di corsa o dello yoga sulla spiaggia, ore centrali per i pigri seriali, pomeriggio per chi vuole provare cose nuove. E poi c'è la regola d'oro: dividersi ogni tanto. Non è obbligatorio stare sempre tutti insieme.
Una cosa che funziona sempre è riscoprire i giochi semplici. Carte sulla spiaggia, freccette improvvisate sulla sabbia, gare di castelli. O ancora meglio: inventarseli sul momento. Il bello del mare è che si può sperimentare. Si possono fare foto, scrivere, o si può semplicemente osservare. La costa abruzzese offre spazio davvero per tutto: spiagge enormi per chi ama lo spazio, calette nascoste per chi cerca intimità e località attrezzate per chi vuole i servizi. Non serve riempire ogni momento della giornata. Serve viverlo bene. E quando la sera si riparte verso L'Aquila con i capelli ancora pieni di salsedine, si capisce che non importa quante cose sono state fatte, ma come sono state vissute. Perché alla fine, di questo si tratta: prendersi il lusso di andare piano, di scegliere il proprio ritmo, di ricordarsi che l'estate può essere davvero ciò che si vuole.
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