RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA EUROPARLAMENTARE ALDO PATRICIELLO.
VENAFRO. La chiusura delle sedi venafrane dell’Ente Parco e del Museo Winterline è un’ipotesi da “scongiurare assolutamente nella misura in cui siamo tutti ben consapevoli dell’importanza e della valenza storico-culturale non soltanto del Museo in sé, ma di tutte le attività che ruotano attorno ad esso ed all’Ente Parco in generale”. Così l’europarlamentare molisano Aldo Patriciello nella lettera indirizzata alle autorità del territorio per chiedere una soluzione che possa scongiurare, o quantomeno procrastinare, la chiusura della sede dell’Ente ed il conseguente trasferimento del Museo storico Winterline.
“E’ necessario – scrive nella missiva l’eurodeputato - fare i conti con le difficoltà amministrative e burocratiche delle altre istituzioni coinvolte, nonché con l’esigenza di affrontare e dirimere le controversie venutesi a creare a seguito dei cambiamenti che hanno modificato de facto, in maniera sostanziale, i termini dell’accordo sottoscritto il 15 settembre 2015”. Patriciello si dice convinto circa l’esigenza di far valere, alla fine dei conti, “una chiara volontà politica che consenta da un lato all’Ente Parco di far fronte alla sua attuale situazione debitoria e, dall’altro, al Museo di non essere sottoposto ad un trasferimento”. Ipotesi, quest’ultima, che secondo Patriciello costituirebbe un danno all’intero circuito turistico del territorio. Da qui, quindi, l’importanza di trovare un accordo tra tutte le parti coinvolte, a partire dal complicato nodo rappresentato dall’aspetto economico e finanziario della questione.
A tale proposito Patriciello scrive: “l’esposizione debitoria dell’Ente Parco nei confronti dello IACP – causa del recente annullamento dei contratti di locazione tra le parti – trova infatti la sua parziale giustificazione nel mancato pagamento della quota di finanziamento riconosciuta dalla Regione (Ente controllore dello IACP) allo stesso Ente Parco, ragion per cui potrebbe essere presa in considerazione la creazione di un meccanismo di compensazione tra crediti e debiti sulla scorta di quanto stabilito nel D.M. del 27 giugno 2016”. Infine, un appello a prorogare la richiesta di sgombero dei locali fino ad ora in utilizzo dell’Ente Parco, affinché si apra “un tavolo comune in cui discutere i termini della questione nella speranza che le ragioni di salvaguardia e tutela del nostro patrimonio storico-culturale guidino l’azione amministrativa delle istituzioni del nostro territorio”.