RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA LORENZO COIA (PRESIDENTE PROVINCIA DI ISERNIA).
ISERNIA. E’ partita da alcuni giorni la nuova campagna di scavi al Paleolitico “ La Pineta “ di Isernia . Il gruppo di ricercatori , studenti e/o dottorandi provenienti da tutto il mondo saranno ospiti della struttura messa a disposizione dalla Provincia nei locali del CERP ( Centro Europeo Ricerche Preistoriche ) che si trova a ridosso del sito di scavo.
“E’ una collaborazione che è stata ripresa dallo scorso anno – sottolinea il Presidente di Via Berta – dopo alcuni anni di interruzione ed incomprensioni.” A latere della campagna di scavi ci saranno i 4 giovedì del paleolitico, dove docenti, studenti e ricercatori illustreranno al pubblico aspetti salienti del sito e delle ricerche effettuate.
Alcune novità però ci sono rispetto allo scorso anno, come Amministrazione provinciale, pur non avendo più competenze in materia culturale ha aderito al progetto del Polo Museale del Molise del MIBACT sulle “ Giornate europee del patrimonio al museo nazionale del Paleolitico di Isernia “ presentato lo scorso mese a valere sulle risorse regionali per Turismo-Cultura – Sport. La Dirigente scolastica Carmelina Di Nezza inoltre, ha annunciato nel corso della inaugurazione del liceo Fascitelli , che il MIUR ha destinato 100.000 € al progetto su una mostra permanente sul Paleolitico da tenersi nei licei isernini. Analogo progetto è stato presentato dalla Dirigente Mariella Di Sanza per la partecipazione in rete di tre istituzioni scolastiche, il polo museale e l’Amministrazione provinciale promosso dal MIUR sul PON 2014/2020 asse I Istruzione del FSE.
Importanti novità che mostrano l’interesse delle istituzioni locali alla valorizzazione di questo importante ed unico sito museale che può diventare una eccezionale risorsa per il turismo scolastico e culturale per la nostra Regione.
Un grazie al Prof. Peretto ed ai suoi ricercatori per l’ostinazione e la tenacia con cui continua questa sua preziosa opera di sensibilizzazione e valorizzazione di questo che non è solo un patrimonio del Molise ma dell’intera comunità scientifica.