La ricetta del candidato di Liberi e Uguali per risolvere il problema dell’occupazione. Il sindaco di Rionero Sannitico continua la sua campagna elettorale.
SPAZIO ELETTORALE. Da qualche anno a questa parte il ruolo delle terre nelle aree marginali del Paese sta assumendo un ruolo sempre più importante. Questo principalmente per due ordini di ragione: da un lato l’abbandono delle attività rurali rappresenta una delle cause principali di dissesto idrogeologico nelle aree montane, dall’altro perché sono emersi i limiti ambientali del modello di produzione nelle aree più sviluppate del paese.
Il mio impegno per il Molise, dunque, non può prescindere dal considerare questi cambiamenti come un’opportunità da cogliere per le nostre aree interne, in cui è possibile riscontrare i chiari segnali di un “ritorno alla terra” di giovani che, con motivazioni del tutto diverse dal passato, si dedicano alla riscoperta di produzioni tipiche e di qualità, nonché per ricercare diversi di stili di vita e di lavoro.
Con il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Molise molto è stato fatto, soprattutto in direzione del ricambio generazionale in agricoltura a cui sono stati destinati oltre 12 milioni di euro a favore di 138 nuovi insediati nei settori olivicolo, viticolo, cerealicolo e ortofrutticolo.
Dobbiamo continuare in questa direzione promuovendo attività innovative di agricoltura sociale capaci di collegare la produzione per il mercato e la produzione di beni pubblici, pensando alla terra come custode dei nostri valori culturali e identitari su cui costruire politiche più ampie di sviluppo territoriale. Ritengo fattibile ed opportuno organizzare il territorio molisano in distretti territoriali agroalimentari dove coniugare tradizione e tecnologia, produzione di cibo di qualità e forme strutturate di partnership pubblico-private, per una gestione integrata delle attività rurali dove la parte pubblica deve prendersi la responsabilità di facilitare e incentivare gli investimenti privati.
Ritengo che la nostra cultura rurale sia motivo di grande orgoglio e la recente la proposta dell’Italia di dichiarare la transumanza Patrimonio UNESCO ne è la conferma.
Ciò che ritengo vada migliorato nella politica regionale è l’attenzione alla gestione delle superfici forestali e favorire la realizzazione di Piani di Assestamento Forestale anche di natura sovra comunale per avviare una gestione programmata e sostenibile del nostro patrimonio boschivo, da utilizzare a scopi energetici e per garantire la conservazione e la valorizzazione dei pregiati prodotti del sottobosco come il tartufo.
Con la vostra fiducia porterò all’attenzione del governo regionale questi temi che ritengo fondamentali per lo sviluppo sostenibile della nostra regione.