RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CONSIGLIERE REGIONALE ANDREA DI LUCENTE.
CAMPOBASSO. “La chiarezza, questa sconosciuta. Sicuramente lo è ai miei "colleghi" (bisognerebbe capire in realtà se sia possibile chiamarli così oppure no) di coalizione. Alcuni di loro hanno contemporaneamente il piede in più di una scarpa.
Dicono di appartenere al centrodestra, ma al Comune d'Isernia sono opposizione ad un'amministrazione dello stesso colore politico. Divergenze d'opinione, si dirà. Poi, però, gli stessi personaggi sostengono a spada tratta in Provincia il centrosinistra.
E alla Regione? Qui si ravvedono. E magicamente sostengono il centrodestra a cui dicono di appartenere. Dicono, appunto. Perché i fatti sembrano sostenere esattamente il contrario: questo balletto di coalizioni e sostegni "a convenienza" tra le diverse istituzioni che compongono la filiera non sono segno di coerenza politica. Se si chiede a questi consiglieri, sostengono di appartenere a Forza Italia in maniera è chiara indiscutibile.
Mi sembrano parole vuote, soprattutto se ascoltate da chi (come me, ma anche come tanti altri colleghi) ha sempre militato nello stesso schieramento, ovvero quello che sente vicino ideologicamente. La convenienza la lasciamo loro, a chi non ha idee, non ha a cuore la gente ma solo la propria ambizione.
Dovrebbero suonare parole vuote – e pure offensive – al presidente Toma, uomo di centrodestra per convinzione e garante della coalizione che ha vinto le elezioni, l’uomo che ha rimesso in piedi il centrodestra spendendo la sua faccia e la sua credibilità.
Dovrebbe avere la stessa reazione sdegnata anche la coordinatrice di Forza Italia. E dovrebbero pretendere che venga fatta chiarezza politica.
Ne beneficerebbe sicuramente la credibilità di tutti di fronte agli occhi degli elettori che comprenderebbero, dopo aver visto il bluff dei Cinque Stelle, che il centrodestra è lo schieramento affidabile a cui chiedere di lavorare per il bene della Regione. Quello che speriamo di non vedere più sono le logiche distorte e le porcherie del passato, altrimenti l’elettorato che ci ha dato fiducia qualche mese fa si stancherà presto anche di noi”.