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Al Trofeo delle Regioni di Salsomaggiore la Cestistica Campobasso in vetrina con i propri prospetti in rosa

Pubblicato: 18-04-2019 - 345
Al Trofeo delle Regioni di Salsomaggiore  la Cestistica Campobasso in vetrina con i propri prospetti in rosa Sport

Al Trofeo delle Regioni di Salsomaggiore la Cestistica Campobasso in vetrina con i propri prospetti in rosa

Pubblicato: 18-04-2019 - 345


COMUNICATO STAMPA

Al Trofeo delle Regioni di Salsomaggiore
la Cestistica Campobasso in vetrina con i propri prospetti in rosa

Una crescita continua e costante. Un lavoro i cui frutti sono sempre più evidenti. La prima giornata del ‘Trofeo delle Regioni’ di basket femminile ha messo in mostra l’evidente ascesa nel lavoro portato avanti col proprio vivaio dalla Cestistica Campobasso. Per il team del capoluogo di regione, sul versante rosa, nel roster ben nove elementi (in rigoroso ordine alfabetico Celeste Di Falco, Alessandra Falbo, Giulia Massarella, Roberta Mendozzi, Giada Moffa, Ilaria Panichella, Elisa Perrucci, Flavia Pitardi e Giorgia Rapuano) dei dodici che compongono un roster che ha iniziato contro l’Umbria la propria avventura.

A guidare la selezione un coach come Andrea Anzini nell’alveo del club al pari di Gaetana Brunco, preparatore fisico del team e del fisioterapista Alessandro Ciampitti, senza dimenticare il referente tecnico territoriale Mimmo Sabatelli, tra le anime pulsanti del progetto.
Per il team molisano – in occasione dell’esordio contro l’Umbria – è arrivato un successo storico per 53-45 che porterà il gruppo a poter lottare per una delle sedici posizioni con, alla seconda giornata, la sfida contro l’Emilia Romagna.

A Parma in gran bell’evidenza l’ala Alessandra Falbo, inserita anche nel roster della Magnolia in serie A2. Per la giocatrice termolese, nella circostanza, una doppia doppia con 36 punti, sedici rimbalzi e 35 di valutazione. Peraltro dei 53 punti di squadra ben 51 sono stati di marca Cestistica, considerando gli otto punti di una figlia d’arte come Flavia Pitardi (conditi da undici rimbalzi) ed i sette di Ilaria Panichella.
«Il segnale di un lavoro rigoroso che sta pagando col passare del tempo», il commento di un’entusiasta Mimmo Sabatelli.




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