BRUXELLES, 15 MAGGIO 2019 – “Lo Stato dovrebbe favorire, e non ostacolare, l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. L’abolizione dei limiti di età per tutti i concorsi pubblici è il primo passo da fare per andare nella giusta direzione”. Lo ha detto Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia e candidato alle elezioni per il rinnovo dell’Eurocamera di Strasburgo il prossimo 26 maggio. “Stabilire per legge – ha spiegato Patriciello – un limite entro il quale è consentito partecipare ad un concorso pubblico è una discriminazione anacronistica ed irragionevole. La stessa Unione Europea ha ribadito il concetto più volte, sia con sentenze della Corte di Giustizia, sia attraverso la Direttiva 78 del 2000.
Adeguare il nostro quadro normativo sulla materia a quello della maggior parte dei Paesi europei contribuirebbe, inoltre, a dare una chanche in più a tutti i disoccupati dai 35 anni in su. Questo sì che ce lo chiede l’Europa. Del resto – ha aggiunto l’eurodeputato molisano – non si può pensare di aggiungere ulteriori ostacoli a coloro che già vivono una condizione di estremo disagio dovuta alla mancanza di lavoro: a nessun cittadino dovrebbe essere preclusa la possibilità di ricercare un impiego sulla base di criteri anagrafici.
Conosco bene, da imprenditore, le tante difficoltà che i nostri ragazzi si trovano ad affrontare uno volta terminati gli studi. La ricerca di un lavoro incontra già troppi limiti e barriere: abbiamo bisogno, al contrario, di aumentare le opportunità e la politica ha il dovere di compiere ogni sforzo per cercare soluzioni concrete che contrastino la disoccupazione.
D’accordo con le associazioni e i comitati con cui in questi anni ho avuto il piacere di lavorare su questi temi, chiederò alle istituzioni europee di intervenire presso il Governo italiano affinché le sentenze della Corte Europea siano applicate e venga rimosso, così, il limite di età per i concorsi indetti dalla pubblica amministrazione. In questo Paese sempre più vecchio non possiamo chiudere le porte ai giovani, non possiamo infrangere i sogni di chi vuole servire lo Stato”.