Le due manifestazioni in difesa del reparto di senologia e dell’intero sistema sanitario pubblico organizzate ad Isernia davanti all’ospedale “F.Veneziale”, dovrebbero aver insegnato a chi detiene il potere politico che se i cittadini si infuriano son guai per tutti!
Diversi giorni sono trascorsi senza che il presidente della provincia di Isernia ed il sindaco di Isernia (figure investite pubblicamente del problema), convocassero un incontro concordato per la creazione di un Comitato Provinciale in difesa degli ospedali della provincia. Non ci piace affatto! Gli impegni vanno mantenuti se veramente si crede nella lotta da affrontare, come più volte ribadito nelle manifestazioni di piazza!
A noi le passerelle non piacciono, o ti impegni, oppure stai a casa senza inquinare il panorama di persone che lottano senza interessi e senza poltrone! Ma questo è solo uno dei problemi. Il silenzio dei commissari, del direttore generale e, soprattutto, del presidente Toma, ci indignano oltremodo. Abbiamo dimostrato e chiarito a più riprese, che da nessuna parte è scritto che il reparto di senologia debba essere dislocato nel capoluogo di regione, anzi, la storia, l’impegno, l’abnegazione, la professionalità, la dedizione dei medici del reparto, hanno dimostrato di saper creare dal nulla un reparto che mai di fatto ci fosse stato attraendo, loro malgrado, pazienti dalla regione Molise e da quelle limitrofe, raccogliendo negli anni consensi unanimi. Adesso che il reparto ci sarà, quel reparto non si muove dalla sua collocazione naturale e territoriale, resta ad Isernia senza se e senza ma! Un avvertimento, se credete una minaccia, non approfittate del fatto che si va incontro ai mesi di luglio ed agosto per mettere in atto un blitz, non passerebbe inosservato, anzi, creerebbe ancor più quel disgusto per una classe politica disattenta e ignobilmente furba, la risposta popolare sarebbe veemente e da ricordare!
Altro non abbiamo da dirvi, nell’augurarvi buone ferie, vi ricordiamo a lettere cubitali che SENOLOGIA E TUTTO L’APPARATO PUBBLICO PROVINCIALE E REGIONALE NON VA PIU’ TOCCATO, ANZI BISOGNA RIDARE IL MALTOLTO A CHI L’HA SUBITO!