CONTI SANITÀ. FABIO DE CHIRICO (M5S): GIÀ NEL 2013 IL TAVOLO TECNICO IMPONEVA NESSUN POSTO LETTO AI ‘FUORI REGIONE’ SENZA ACCORDI DI CONFINE. E SUL DISAVANZO TOMA HA PRECISE RESPONSABILITÀ.
Nel dibattito di questi giorni è opportuno a mio avviso ricordare che le cospicue risorse finanziarie del riparto del Fondo nazionale della sanità, come pure altre più piccole entrate extra come ad esempio saldo mobilità extra regionale, gettito da massimizzazione di Irap e Irpef, sono gestite solo ed esclusivamente dalla Regione e non dal commissario ad acta. Sono risorse che entrano ed escono dalla Regione per pagare principalmente l'azienda Asrem, tra l’altro tardivamente e neanche integralmente, ma anche le strutture private accreditate. Due di queste pagate direttamente, mentre le altre pagate tramite l’Asrem stessa.
È quantomeno assurdo, quindi, ascoltare il governatore Donato Toma che attribuisce colpe ai commissari per l'attuale previsione di disavanzo finanziario. Il compito dei commissari è far rilevare il reale disavanzo e fare in modo che chi spende e redige i bilanci, Regione e Asrem, lo faccia con assoluto rispetto delle leggi e delle direttive del Tavolo tecnico interministeriale.
Una di queste direttive ad esempio era, ed è ancora, il governo della mobilità attiva verso privati, un tema che il MoVimento 5 Stelle ha voluto sollevare nel dibattito pubblico sulla sanità, anche in aula di Consiglio, per evidenziarne gli effetti gravosi sul disavanzo e quindi sulla permanenza nel piano di rientro, nonostante le forti e apparentemente autorevoli voci contrarie tese a screditarci. D'altronde non abbiamo fatto altro che richiamare gli ammonimenti espressi dagli ultimi Tavoli tecnici. Nei recenti verbali si legge infatti che “la maggiore produzione” di mobilità entraregionale “in attesa di eventuali riconoscimenti da parte delle regioni di provenienza dei pazienti, grava negativamente sul bilancio della Regione Molise”.
È giusto tuttavia sottolineare un aspetto ancor più importante. Andando più a fondo e risalendo indietro nel tempo, ho scoperto che direttive ancora più specifiche venivano date ben sei anni fa. Sono direttive che avvalorano oggi una delle tesi da noi espressa in Consiglio: il governo della mobilità extraregionale è da realizzare affrontando non solo l'extrabudget ma anche e soprattutto ridefinendo il budget stesso.
Leggete, ad esempio, cosa diceva espressamente nel luglio 2013 il Tavolo tecnico all'ex governatore-commissario Paolo Frattura, anche alleato della lista patricielliana, e chiedetevi perché non abbia fatto nulla nei suoi cinque anni di mandato. "Con riferimento alla mobilità attiva - si legge nel verbale del 16 luglio - si ricorda che quest’ultima deve essere regolata da accordi di confine in mancanza dei quali non è possibile accreditare posti letto esclusivamente dedicati a pazienti provenienti da altre regioni."
Alla luce di tutto questo, ma anche alla luce delle recenti rivelazioni degli ammanchi di bilancio si comprende bene perché abbiamo voluto fermamente la separazione del ruolo politico di governatore da quello tecnico del Commissario ad acta.
Trasparenza in fondo, quella che volevamo.