Nella giornata di ieri, 29 aprile, durante i lavori di messa in sicurezza del tratto delle mura urbiche di via Occidentale, collassati tempo addietro, è stata rinvenuta una testa marmorea di manifattura elevatissima, forse prodotta nelle botteghe imperiali e che presumibilmente raffigura un giovane Augusto. Il ritrovamento è avvenuto in uno strato di riempimento tra le strutture di epoca romana-medievale, anch’esse rinvenute nell’area di scavo del cantiere. La testa è stata immediatamente consegnata dal Comune di Isernia alla Soprintendenza per la sua custodia.
La notizia ha creato vivo interesse in città e l’amministrazione comunale l’ha accolta con entusiasmo, certa che si tratta d’un reperto che, oltre a dare ulteriore lustro al grande passato storico della città, contribuirà ad arricchirne il patrimonio archeologico e consentirà di aggiungere conoscenze sull’antica ‘Isernia latina’.
Il sindaco Giacomo d’Apollonio e l’assessore alla cultura Eugenio Kniahynicki hanno contattato stamattina il dott. Leandro Ventura della ‘Direzione regionale Musei Molise’, il quale ha dato assicurazione che, salvo parere del Ministero, la testa di Augusto resterà a Isernia e verrà collocata nel museo di Santa Maria delle monache.
Gli studiosi non escludono che nel luogo del ritrovamento potranno essere rinvenuti altri importanti reperti, e auspicano la prosecuzione d’una proficua campagna di scavi.
L’Area Tecnica del Comune, nel ricordare che il cantiere del ritrovamento, in via Occidentale, riguarda i lavori che il Comune sta eseguendo per il ripristino d’un tratto di cinta muraria crollato nel 2013, evidenzia come l’iter seguito per la definizione delle opere sia stato abbastanza complesso. Grazie alla collaborazione della Soprintendenza si è, infine, riusciti a contemperare le esigenze di messa in sicurezza del muro con quelle di indagine e salvaguardia del sito, approvando un progetto che prevede scavi senza alcun intervento potenzialmente non conservativo.
I lavori, iniziati il 30 marzo, si stanno svolgendo sotto il controllo e la sorveglianza diretta e assidua del Comune, tramite i professionisti appositamente nominati (Direttori dei lavori e archeologo), e in collaborazione con la Soprintendenza archeologica.