Le difficoltà economiche e sociali che la pandemia sta generando sul territorio regionale diventano sempre più significative ed evidenti. In questo contesto, sono sempre più frequenti le richieste di aiuto e sostegno che pervengono alle Istituzioni. Fino ad oggi, la Regione Molise ha stanziato una buona fetta di risorse economiche, ma purtroppo non sufficienti per dare un primo e immediato ristoro alle attività. Fondi rivolti non solo alle categorie produttive più colpite dalle chiusure, ma anche alle fasce di popolazione che soffre il duro momento attraversato.
Accanto a queste iniziative di carattere prettamente economico, in qualità di vice presidente del Consiglio regionale, ho inteso promuovere una iniziativa di solidarietà la quale si affianca all’opera già messa in campo da Caritas e associazioni di volontariato. Un’iniziativa che, recependo gli stimoli provenienti dalla società civile, intende stare vicino alle tante famiglie che vivono situazioni di particolare difficoltà. Si tratta di un’idea a costo zero e con una doppia finalità.
Ovvero quella di contribuire ad arginare il fenomeno dello spreco alimentare, che negli ultimi anni ha assunto proporzioni sempre più rilevanti e, al contempo, permettere ai nuclei più bisognosi di beneficiare di tutti quei prodotti ‘freschi’ (frutta, verdure, latticini, pane, carni ecc.) che, quotidianamente, i supermercati cestinano a causa di un surplus di produzione o ordinazioni.
Per meglio illustrare la proposta, comprenderne la fattibilità e valutare le azioni operative da porre in essere, ho incontrato i maggiori rappresentanti della Grande distribuzione organizzata molisana e delle associazioni di volontariato, in particolare ‘Molise Sorriso’ e ‘Shomer onlus – Caritas diocesana’, che da anni operano sul territorio al fianco dei più deboli.
L’incontro si è rilevato molto proficuo. Infatti sono stati molteplici i suggerimenti e consigli per affrontare e mitigare la problematica. Da questa prima riunione la cosa più importante emersa è stata l’aver incassato la disponibilità da parte dei grandi distributori a sposare in toto il progetto. Una presa di posizione che, se ce ne fosse bisogno, dimostra la grande sensibilità nei confronti di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena.
Ma non è tutto, perché la mia proposta è quella di allargare e coinvolgere anche la piccola distribuzione da sempre vicina ai bisogni dei nostri concittadini. Infine l’intero progetto sarà sostenuto da una campagna di comunicazione dall'alto valore solidale
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