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Studentessa italiana arrestata e condannata al carcere in Marocco. Senatore Ortis: “Evitiamo un nuovo caso Zaky”.

Pubblicato: 06-07-2021 - 441
Studentessa italiana arrestata e condannata al carcere in Marocco. Senatore Ortis: “Evitiamo un nuovo caso Zaky”. Politica

Studentessa italiana arrestata e condannata al carcere in Marocco. Senatore Ortis: “Evitiamo un nuovo caso Zaky”.

Pubblicato: 06-07-2021 - 441


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA SENATORE FABRIZIO ORTIS

“Rischia di diventare un potenziale nuovo caso Zaky quello della studentessa italiana arrestata e condannata a tre anni e mezzo di carcere in Marocco per una presunta offesa all’Islam. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri Di Maio: voglio sapere quali iniziative la Farnesina stia mettendo in atto per tutelare la nostra concittadina”.

Lo dichiara il senatore Fabrizio Ortis, che interviene sulla vicenda che riguarda una ragazza di 25 anni, dallo scorso 28 giugno condannata per “vilipendio alla religione”, aggravata dalla “diffusione via social media” e multata anche per 4.700 euro.

Il massimo della pena per questi reati, in Marocco, è di cinque anni. Si tratta dunque di un provvedimento “pesante e assolutamente sproporzionato – afferma Ortis – visto che la ragazza, studentessa a Marsiglia, ha semplicemente fatto ironia via social, nel 2019, su un versetto del Corano, quello che obbliga i musulmani al sacrificio, definendolo il ’versetto del whisky’. Tale post, dopo aver ricevuto molti commenti ingiuriosi, è stato immediatamente cancellato, ma la giovane non ha evitato la denuncia di un’associazione a carattere religioso”.

“Lo scorso 20 giugno – ancora il senatore - a due anni dal fatto, la ragazza è partita da Marsiglia alla volta del Marocco per passare le vacanze con una parte della famiglia di origine in occasione del 21 luglio, quando si festeggia il Sacrificio, una delle massime ricorrenze dell’Islam. Appena atterrata, è stata immediatamente arrestata e trasferita in carcere all’Oudaya, a qualche chilometro da Marrakech, la città dove in questi due anni è stato formalizzato il dossier dell’accusa. Il 28 giugno, quindi, la condanna”.

Fonti di stampa riferiscono che l’ambasciata italiana in Marocco stia seguendo da vicino il caso e che sia stata avanzata la richiesta per una visita consolare nel penitenziario, ma per Ortis non basta.

Di qui l’interrogazione al ministro Di Maio: “L’Italia – conclude Ortis- si deve mobilitare e non può restare inerte di fronte a questa sconcertante vicenda. La ragazza deve essere scarcerata al più presto e deve fare ritorno a casa”.

 

 

 

 

 




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