OSCA affonda le sue radici agli albori del motorismo, a cavallo tra il 1800 ed il 1900, quando Carlo Maserati progettò e costruì un suo motore per motocicli. Carlo purtroppo morì molto giovane, ma nel 1914 Alfieri fondò a Bologna le “Officine Alfieri Maserati” che divennero, grazie al genio di Alfieri in una prima fase (anche lui morì precocemente nel 1932) e a quello di Ernesto successivamente, una casa automobilistica capace di riportare vittorie in tutto il mondo, come ad esempio la 500 Miglia di Indianapolis, vinta per ben due anni consecutivi, 1939 e 1940. I fratelli Maserati Bindo, Ernesto ed Ettore - che avevano dato seguito all’attività avviata da Alfieri - dopo aver venduto nel 1937, all’avvicinarsi della Seconda guerra mondiale, la loro fabbrica ed il marchio Maserati alla famiglia modenese Orsi con l’impegno di rimanerne per dieci anni alla direzione tecnica, fondarono nel 1947 a Bologna O.S.C.A., “Officine Specializzate Costruzioni Automobili - Fratelli Maserati”. L’O.S.C.A. si innestava dunque su una lunga tradizione di capacità progettuali, di conoscenze, di esperienze tecniche e sportive, oltre che di imprenditorialità. Fino ai primi anni ’60 i fratelli Maserati furono fra i maggiori protagonisti nello sport automobilistico mondiale e le loro O.S.C.A. di piccola cilindrata si affermarono in tutto il mondo, battendo molto spesso quelle di grossa cilindrata delle maggiori case automobilistiche del tempo. Oggi, dopo anni di inattività, il glorioso marchio O.S.C.A. può tornare all’attenzione degli sportivi e degli appassionati in virtù della sua cessione, per lo sviluppo automotive, a Massimo Di Risio, da parte del figlio di Ernesto, l’ing. Alfieri Maserati, scomparso lo scorso mese di gennaio. A dare l’annuncio è la figlia di Alfieri Maserati, Fabia, che oggi detieni i diritti di O.S.C.A. Jeweles, di cui ha appena lanciato una linea di orologi.
“Sebbene nel corso degli anni sia stato conteso da più case automobilistiche e da altri interlocutori intenzionati ad acquisire il marchio - spiega Fabia Maserati- quella di mio padre è stata una scelta precisa, mirata a far rivivere uno tra i marchi più gloriosi del motorsport, che ha contribuito enormemente allo sviluppo della tecnica automobilistica. Infatti, non ha mai preso in considerazione la possibilità di mettere il prestigioso marchio di famiglia sul mercato – aggiunge Fabia Maserati - ma ha voluto affidarlo nelle mani di chi, come lui, come mio nonno Ernesto ed i suoi fratelli, ha sempre pensato che l’odore della benzina fosse il più inebriante dei profumi, così come il rombare dei motori il più emozionante dei suoni, a tal punto da fare dell’automobile un elemento totalizzante della propria vita. Massimo Di Risio è stato infatti un vincente pilota, prima ancora di diventare imprenditore di successo dell’automotive. La sua è una storia di grande passione per l’automobile. Ha una visione ancora “romantica” di questo mondo, abbinata però ad una grande capacità imprenditoriale. Con tenacia sta infatti portando avanti da anni un innovativo progetto automobilistico. Tutto questo crea inevitabilmente un fil rouge con la storia della mia famiglia. In Di Risio rivedo la stessa passione e la stessa tenacia che hanno animato i Maserati. Per O.S.C.A. svilupperà un piano industriale che potrà riportare il marchio a nuova vita.”
Legal advisor dell’operazione è stato lo Studio torinese Frignani Virano e Associati, nelle persone degli avv.ti Paolo Virano e Dario Paschetta, mentre per la parte tecnica c’è stato il supporto dello studio brevettuale Interpatent s.r.l. di Torino.
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