Ieri mattina, presso il MuNDA -museo nazionale d’Abruzzo di L’Aquila, in occasione della giornata nazionale della malattia di Parkison, l’Arma dei Carabinieri e l’A.S.L. 1 – Avezzano, Sulmona, L’Aquila, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa “per la diffusione della cultura preventiva e cura della malattia di Parkinson e disordini del movimento”. Il protocollo, siglato per l’Arma dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di L’Aquila, Colonnello Nicola Mirante e per l’A.S.L. dal Direttore Generale, Prof. Ferdinando Romano, nasce con l’obiettivo di dare il massimo vigore all’impegno sottoscritto, che prevede una continua assistenza ai cittadini della provincia aquilana e nel Capoluogo, nell’affrontare e intercettare per tempo la malattia sin dalla sua insorgenza. Intervenire con decisione sul Parkinson e indirizzare il paziente verso gli ambulatori multidisciplinari allestiti dall’azienda sanitaria nell’ambito di un vasto territorio è di fondamentale importanza, in modo da fornire un valido aiuto – da qui lo slogan “possiamo aiutarvi “ - e migliorare così la vita delle persone colpite dalla patologia. Lo schieramento sul campo delle competenze cliniche da una parte e la diffusione di una informazione capillare dall’altra, rappresentano oggi l’unica Arma vincente per combattere la malattia neurodegenerativa a progressione lenta. I Carabinieri affiancano oggi il personale medico e paramedico delle Unità Operative Complesse dei presidi ospedalieri aquilani, svolgendo così una intensa campagna preventiva di informazione, soprattutto in favore delle fasce più deboli della popolazione, lontane dai centri clinici specializzati. Le cinque Compagnie e le sessanta Stazioni Carabinieri del Comando Provinciale di L’Aquila, sono da subito a disposizione per indirizzare la cittadinanza e distribuire depliants informativi utili per facilitare le persone a riconoscere i segni premonitori della grave malattia. E l’affidamento maggiore è riposto proprio sulle Stazioni dell’Arma che – sottolinea il Col. Mirante – “sono molto di più d’una semplice ripartizione, o di una semplice ramificazione, è il ponte più diretto fra l’Arma e la gente, è la connessione più stretta fra l’Arma e il paese. I carabinieri d’una stazione sono la Legge, ma sono anche l’interpretazione più bonaria e più umana della Legge. Sono la compagnia, sono l’amico, sono il confidente e quando serve anche il soccorso, l’aiuto”.
Queste le coordinate-chiave del progetto messo a punto dalla ASL e dall’Arma dei Carabinieri che, per l’occasione, ha reso anche la partecipazione di un testimonial d’eccezione che incarna tecnica e potenza vincenti: il campione olimpico Luigi Busà, Appuntato del Gruppo Sportivo Carabinieri, medaglia d’oro ai giochi di Tokio 2020 nella disciplina del karate.All’evento, presentato dal giornalista del Tg5 Alberto Bilà, hanno partecipato le autorità civili e militari locali e componenti studentesche. Nel corso del dibattito sono interventi il senatore della Repubblica Guido Quintino Liris e il consigliere del comune di L’Aquila, Tiziana del Beato.Gli aspetti propriamente clinici della malattia, che, in base a una recente ricerca, ha visto in Abruzzo una recrudescenza rispetto alle altre aree geografiche del paese, sono stati toccati dal dott. Francesco Abbate, Capitano Medico dei Carabinieri e neurochirurgo del P.O. dell’Aquila, dalla dott.ssa Carla Di Pasquale del reparto di neurologia di L’Aquila e dalla Prof.ssa Irene Ciancarelli del servizio di riabilitazione territoriale.
A chiudere la cerimonia, il concerto della fanfara della Scuola allievi Carabinieri di Roma.