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L’Istituto Comprensivo Don Giulio Testa di Venafro conserva l’autonomia scolastica. La nota del sindaco Alfredo Ricci.

Pubblicato: 04-01-2024 - 568
L’Istituto Comprensivo Don Giulio Testa di Venafro conserva l’autonomia scolastica. La nota del sindaco Alfredo Ricci. Politica

L’Istituto Comprensivo Don Giulio Testa di Venafro conserva l’autonomia scolastica. La nota del sindaco Alfredo Ricci.

Pubblicato: 04-01-2024 - 568


La nota del sindaco di Venafro Alfredo Ricci

VENAFRO. “La decisione del Consiglio Regionale che consente all’Istituto Comprensivo “Don Giulio Testa” di conservare l’autonomia scolastica rimette le cose a posto. Vengono rispettati l’iter procedurale previsto dalla legge, le linee guida regionali dello scorso novembre e il parere inizialmente dato dall’Ufficio Scolastico Regionale. L’errore, da ogni punto di vista, sarebbe stato commesso se si fosse insistito nella scelta di sopprimere il Testa facendone, oltre tutto, uno spezzatino tra il Pilla e il Giordano. Soprattutto questa decisione tiene conto delle esigenze scolastiche e formative degli alunni, che nel “Don Giulio Testa” hanno un valido e determinante riferimento di prospettiva, prima ancora che delle esigenze territoriali, che sicuramente vanno rivendicate. Bene abbiamo fatto a denunciare, anche a mezzo stampa, gli errori che si stavano per commettere con la forzatura sbagliata della proposta iniziale. E bene abbiamo fatto anche ad appellarci ai singoli Consiglieri Regionali, che hanno saputo valutare la vicenda e gli interessi scolastici in gioco, anche sulla base di alcune considerazioni che ho avuto modo di condividere con molti di loro e comunque alla luce della normativa applicabile e della documentazione agli atti. Voglio, pertanto, ringraziare i Consiglieri Regionali che si sono impegnati per riportare la questione nei corretti binari e quelli (la sola maggioranza di centrodestra) che hanno votato a favore di un piano di dimensionamento scolastico equilibrato.



Ovviamente dobbiamo anche ricordare che la questione non è chiusa definitivamente, perché nel prossimo biennio bisognerà comunque procedere a ulteriori tagli se i parametri resteranno quelli attuali. Sono parametri assurdi, perché dimensionare le autonomie scolastiche su una media di 900 alunni è fuori dalla realtà dei territori. Per questo spero che ci sia modo di rivedere a livello legislativo questi parametri, già attenuati (sia pur in via temporanea) nei giorni scorsi con il decreto milleproroghe, che ha aiutato a evitare che in questa fase si commettessero gli errori che all’inizio si stavano per fare. Se, però, i parametri dovessero restare quelli attuali, dovremo lavorare a soluzioni ragionate, che siano attente a tutte le esigenze del territorio e soprattutto a quelle scolastiche e formative, che hanno bisogno di stabilità nel tempo e di offerta formativa qualificata”.


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