ALFEDENA. Il vento è la forza che permette ad un aquilone di alzarsi in volo. La volontà è la forza che permette alla solidarietà di manifestarsi e di produrre effetti tangibili.Difatti, il logo coniato per suggellare la firma del Gemellaggio, siglato il 25 agosto scorso ad Alfedena, fra l’ ASD Sci Club Alfedena e la Caritas Ambrosiana Milano si compone, tra l’altro, di due mani che si ritrovano a “benedire “il nuovo volo di un aquilone.Trattasi, certamente, di un volo rafforzato e con intenti nuovi quello che, come da scaletta, alle ore 11:00 del 25 agosto, ha preso quota nel Parco Piazza di Alfedena. Al tutto ha introdotto la parola di Sua Eccellenza il Vescovo Michele Fusco sottolineando l’importanza di avere fermezza e costanza nel portare avanti una scelta.I primi a maturare una scelta non comune, furono i 15 volontari Caritas che, arrivarono nel 1984 ad Alfedena, per prestare soccorso alla popolazione terremotata. Il secondo a scegliere di rinsaldare quel legame fra la popolazione alfedenese e la Caritas Ambrosiana di Milano, attraverso l’introduzione di nuovi e propositivi intenti, preposti al bene per il prossimo, è stato Arturo Como, il presidente dell’ASD Sci Club Alfedena che, per ben 40 anni ha portato acqua al mulino di questo gemellaggio. La scelta ultima, solo per aspetti temporali, l’hanno compiuta i circa 60 firmatari del gemellaggio. Nomi comuni, accanto a nomi importanti tutti a testimoniare che l’impegno per il prossimo non ha colore politico, non si struttura di appartenenze sociali, non conosce età o gerarchie militari.Perché tutto potesse divenire realtà al Como occorreva la risposta affermativa del direttore Caritas Luciano Gualzetti. Risposta giunta lestamente e convintamente perché, come dichiarato dal Gualzetti “ciò che seppur nato, in un contesto di bisogno datato 1984, è riuscito a mutare in percorsi di speranza, è in linea, quindi, con quanto voluto e costruito quotidianamente dalla Caritas”.Qualcuno si sarà anche chiesto cosa porta, oltre al ricordo, uno sci club a gemellarsi con un’importante realtà come la Caritas e cosa porta la Caritas a dire sì? Alquanto, già detto, si aggiunga la volontà di improntare la vita dei giovani, degli atleti dello sci club e delle loro famiglie, all’ascolto, al tendere una mano, all’impegno per un mondo più equo e più solidale. Come per le prestazioni agonistiche, alla solidarietà ci si deve allenare, si deve concorrere con grande volontà e si deve dare il meglio di sé stessi. Anche, in questo hanno trovato congiunzione Arturo Como e Luciano Gualzetti. Entrambi guardano allo sport come volano utile al bene collettivo, in quanto si compone di volontà, tenacia, aspirazione di risultato, passando per il rispetto dei competitor e delle regole.
Fra coloro che hanno risposto: “ Si, Arturo Como, ci sarò a firmare”, l’assessore regionale Mario Quaglieri, il presidente CAB Angelo Ciminelli, la piccola alunna delle scuole elementari di Alfedena preziosa Pulzinelli, il noto pittore Roberto di Jullo, sindaci e rappresentanti delle amministrazioni comunali di Opi, Pescasseroli, Scontrone, Secinaro, Villetta Barrea e Alfedena, i presidenti di tutte le associazioni alfedenesi, quattro dei volontari intervenuti nel 1984,l’amministratore con delega al terremo dell’epoca, la cittadina più anziana, la turista stabilizzata ed affezionata ad Alfedena, il parroco e il sindaco di Alfedena, il Vescovo Michele Fusco, il Maresciallo di Alfedena, il direttore del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise Luciano Sammarone, la dottoressa del Centro Morrone di Caserta Francesca Doria, il presidente PIVEC L’Aquila e il responsabile PIVEC Castel di Sangro, il rappresentante Caritas Sulmona, un alpino impegnato nel 1984 nella cucina da campo di Civitella Alfedena. Testimone dell’operato che, anche gli alpini apportano aiuto e sostegno, nei contesti emergenziali il Maggiore Vincenzo Lazzara del 9° reggimento alpini dell’Aquila. Ad impegnarsi, seppur in collegamento da remoto, la scrittrice e antropologa Anna Rizzo e l’attore e comico Federico Perrotta e tanti, tanti altri.
Insomma, il gemellaggio di tutti perché al tutti ci si deve orientare, con il tutti e il noi si può andare avanti. Questo, d’altronde, recita la parte scritta del simbolo nato per l’occasione.
“TU LA MIA TRACCIA.
IO LA TUA STRADA.
NOI.”
I lavori e la conduzione degli stessi sono avvenuti ad opera della scrittrice e poetessa Cesira Donatelli, la quale con, la sentita lettura dei 12 punti che compongono il documento di gemellaggio ha dato il via alla sottoscrizione da parte di tutti. Ogni firmatario è stato scelto e quindi presentato per la sua condotta lavorativa, artistica e sociale. L’individuazione dei sottoscrittori si è mossa seguendo le orme di ognuno in ambito della beneficenza, della solidarietà e del contributo che, quotidianamente erogano in favore del bene del prossimo, tutto questo ha richiesto tempo e dedizione, ma Arturo Como non si è scoraggiato e ha ottenuto un patto di fratellanza pronto a essere aquilone dell’aiuto e del sostegno per molti e ad opera di molti.Per ultimi hanno firmato Luciano Gualzetti ed Arturo Como, evidente e bellissimo lo stato di emozione di entrambi. Due uomini che non si conoscevano di persona, fino al mattino del 25 agosto, due uomini, però, che da sempre sono accomunati dal desiderio di portare serenità e sorrisi lì dove mancano, ognuno per le proprie possibilità ed ognuno con i propri mezzi.Ogni intervento è stato toccante e al contempo incoraggiante e propizievole. Come recitato da alcune delle diverse frasi impresse sulle targhe e sulle pergamene consegnate dal Presidente dello Sci Club ai singoli firmatari è necessario ed urgente impegnarsi:
- Per il tempo e il talento speso a far sì che, la vita degli altri migliori, sia libera e dignitosa. Per il continuo spendersi affinché il verbo amare e il verbo aiutare vengano coniugati da tutti e per tutti. Per sancire attraverso, l’amore per i territori, il bene degli stessi, la loro crescita e la loro individualità presente e futura.
-Insomma, un lavoro certosino ed artigianale, proprio come le singole targhe, realizzate a mano e in legno, da Arturo Como per ogni sottoscrittore, tutto condotto in una “bottega” che è vita, creazione ed ispirazione per il bello e al bello. La bellezza unita alla gentilezza è la costante garanzia di nuovi inizi e di concreti risultati.
Come ha sottolineato Arturo Como nel suo discorso introduttivo “bisogna intraprendere azioni folli, per raggiungere mete importanti.”Che la follia sia la madre di mete più fraterne e più solidali. A NOI il coraggio della scelta!
Nella gallery fotografica a margine dell'articolo le foto dell'evento.