Un’esplosione di talento musicale anche dal Molise all’Umbria Jazz Winter #31, che ha visto la partecipazione dell’artista campobassano Luigi Nunziata. Classe 1998, napoletano d’origine, molisano d’adozione, il musicista molisano ha suonato insieme ad altre giovani promesse del jazz provenienti da ogni angolo dello stivale, in occasione del più importante e rinomato festival di musica jazz del panorama internazionale, che offre, ogni anno, una vetrina di prestigio riservata ai musicisti emergenti. Due le band emergenti incluse nel programma di Orvieto del 28 dicembre, città che ha fatto da palcoscenico alla manifestazione in musica. “Io ed altri musicisti suonavamo come Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group, ossia la band formata dai migliori allievi della Berklee at Umbria Jazz Clinics, che organizza corsi che si tengono ogni anno a Perugia durante l’edizione estiva di Umbria Jazz, in collaborazione con la rinomata scuola di Boston, per un’esperienza formativa di due settimane che coinvolge studenti provenienti da tutto il mondo” ha chiarito Nunziata “Avevo preso parte a quest’esperienza già nel 2010, quando avevo solo 12 anni. Due anni dopo, quando ne avevo 14, ci tornai con il sassofono. L’estate scorsa ho avuto l’onore di essere di nuovo lì a distanza di oltre dieci anni ed è stata un’emozione che non so spiegare a parole”. Ogni anno, a festival concluso, gli allievi più meritevoli vengono selezionati per formare un gruppo che suonerà ad Orvieto per il consueto Umbria Jazz Winter. A sceglierli è Giovanni Tommaso, direttore dei corsi di Umbria Jazz. “Una vera leggenda della musica italiana” ha chiarito Nunziata “È stato un innovatore della musica jazz insieme al gruppo Perigeo, pilastro del jazz italiano. Tra le tante cose, ha suonato con artisti pop del calibro di Rino Gaetano e Riccardo Cocciante. La mia gratitudine verso di lui non ha limiti”. Con garbata modestia, l’artista molisano omette di riservare il primo plauso a se stesso e alla sua dote, che gli è valsa una Borsa di studio proprio per il Berklee College of Music di Boston.
Immerso nelle note fin da bambino, dopo essersi laureato al Conservatorio statale di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso con una Laurea triennale in chitarra Jazz conseguita a soli 18 anni, Luigi Nunziata ha appeso per qualche tempo gli strumenti al chiodo per concentrarsi sulla Laurea in Giurisprudenza. Oggi è tornato ad inaugurare una nuova stagione della sua vita artistica, tra cantautorato e palcoscenici di prestigio come quello dell’Umbria Jazz. “Già da piccolo rimasi affascinato da questo mondo meraviglioso: quando vai ad Umbria Jazz sembra di essere piombati in una cittadina incantata che vive di musica, ogni angolo di Perugia si riempie di gente che suona, e non solo jazz. Si respira musica a 360 gradi e questa cosa è bellissima. Per due settimane il mondo si ferma e si respira solo musica. Oggi, sono tornato ad assaporare quelle emozioni che ho provato da bambino con la testa e la maturità di un adulto e, quindi, con la consapevolezza di dover sfruttare al massimo qualsiasi insegnamento impartito dall’esperienza di Boston, cogliendo al volo ogni opportunità. Sono davvero onorato”. Quanto alla musica jazz, nota per la sua portata elitaria, l’artista molisano ha spiegato: “È un genere a cui bisogna con pazienza educarsi all’ascolto. Bisogna partire dal jazz delle origini, da quello che nasce come forma di intrattenimento puro, come forma di ballo, per poi man mano arrivare a forme più complesse, come il bebop, l’hard bop. Richiede tanta pazienza per essere compreso e apprezzato. Dal punto di vista di un artista, il jazz è un tripudio di vena creativa: ti offre la possibilità di esprimere te stesso in maniera costante, che è qualcosa di estremamente stimolante, perché in ogni singola improvvisazione, arrangiamento o scelta di un voicing di accompagnamento c’è tutto te stesso. Diventi, letteralmente, musica in carne ed ossa”.
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