ISERNIA. La Squadra Mobile della Questura di Isernia, al termine di mirate attività di indagine, ha denunciato alla locale Procura della Repubblica un imprenditore isernino di mezza età resosi responsabile del reato di atti persecutori (c.d. stalking) nei confronti della sua ex coniuge.
Questa, dopo una vita passata insieme, decideva di porre fine al proprio matrimonio causa la violenza fisica e psichica alla quale era sottoposta ormai da anni e, purtroppo, soltanto negli ultimi giorni ha trovato il coraggio di sporgere denuncia e chiedere aiuto agli uomini della Polizia di Stato della Questura di Isernia.
Alla base del comportamento violento dell’ex marito, probabilmente, vi era la crisi che stava attraversando l’impresa familiare; i problemi economici venivano dimenticati assumendo quantità eccessive di sostanze alcoliche e sfogandosi violentemente nei confronti della ex moglie.
La situazione si aggravava un paio di anni fa; l’uomo, nonostante fossero già separati, continuava a pedinare, insultare e malmenare la povera donna.
La Polizia di Stato di Isernia, dopo aver ascoltato una lunga lista di testimoni, deferiva in stato di libertà l’imprenditore isernino per il reato di stalking, nella speranza che ciò possa servire a porre fine alla triste vicenda.
Sempre la Squadra Mobile pentra, negli ultimi giorni, è riuscita ad identificare gli autori di un furto all’interno di un bar di Isernia. In particolare, due termolesi, uno incensurato e l’altro gravato da precedenti di polizia per favoreggiamento personale, si introducevano all’interno dell’attività commerciale, vantando la proprietà di una macchina del caffè. Il titolare del bar, evidentemente, mostrava loro i documenti di acquisto del bene ma i termolesi, approfittando di un momento di distrazione, si impossessavano della macchina del caffè e di un borsello contenente circa 1.000,00 euro in contanti.Infine, ancora una giovane ragazza isernina è rimasta vittima di una truffa on-line.
La donna decideva di acquistare un’impastatrice su un noto motore di ricerca. Dopo aver contattato l’inserzionista, pattuivano un prezzo pari a 300,00 euro circa. Saldato il conto, l’inserzionista spariva e si rendeva come troppo spesso accade irreperibile. Soltanto la tenacia degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Isernia permetteva, al termine di complessi accertamenti, di identificare il truffatore in un 25enne bresciano già gravato da pregiudizi di polizia per truffa e spaccio di sostanze stupefacenti.