Prima riunione del Comitato tecnico-scientifico per il riconoscimento della Transumanza quale patrimonio “materiale” dell’Unesco.
Dopo la soddisfazione dell’12 dicembre 2019, quando a Bogotà, la riunione plenaria dell’Unesco sancì il riconoscimento di “patrimonio immateriale dell’umanità” per la transumanza, si punta ad un nuovo, ancor più importante, riconoscimento mondiale per una tradizione che connota l’identità stessa della regione Molise.
La riunione presso l’assessorato regionale al Turismo e Cultura, alla presenza dell’assessore Vincenzo Cotugno, di Carmelina Colantuono, madrina internazionale della transumanza, Nicola di Niro del Moligal, Antonio D’Ambrosio, Franco Valente, il professore Rossano Pazzagli, Marco Petrella e Patrizia Curci.
“La Regione Molise porterà avanti con convinzione questa nuova sfida, pienamente condivisa dal governatore Toma e dall’intero Governo regionale ” ha dichiarato in apertura l’assessore Cotugno “auspicando che ci sia grande convergenza da parte degli altri territori affinché il Molise funga da capofila dell’intero progetto”.
Un cammino avvincente intorno ad una tradizione che si perde negli anni, che ha riportato alla giusta attenzione l’importanza che avevano i tratturi per l’economia dell’epoca, e che oggi vedono il Molise territorio con la migliore conservazione d’Italia.
Un cammino avviato cinque anni fa, quando l’allora presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno, alla Piana dei Mulini, il 16 giugno 2016, siglò lo storico protocollo d’intesa, con le regioni Puglia e Abruzzo, per la valorizzazione turistica e culturale dei tratturi, e per il riconoscimento della pratica della Transumanza quale patrimonio identitario delle regioni firmatarie.
Di lì l’ascesa con l’adesione di altre tre regioni italiane, Lazio, Campania e Basilicata, e l’unione con altri territori europei per un traguardo ambizioso quanto doveroso: riconoscere la Transumanza patrimonio dell’Unesco.
Un sogno coronatosi il 12 dicembre 2019 a Bogotà, con la stampa mondiale, in primis il New York Times, a tessere le lodi per la caparbietà di un’antica pratica, che vede la famiglia molisana Colantuono ultima a portare avanti una tradizione tanto sentita quanto unica.
“La pandemia non ci ha concesso di valorizzare al meglio in chiave turistica tale riconoscimento” ha precisato l’assessore Cotugno “ma la transumanza, i tratturi, sui quali insiste il progetto più importante presentato al CIS, da ben 59 comuni molisani, per un valore totale di 130 milioni di euro, volto allo sviluppo di un intero territorio in chiave turistica e culturale, sono un asset fondamentale del Piano Strategico regionale e una spinta fortissima per il riconoscimento della nostra storia, della nostra identità, del nostro essere molisani.
Ci attende una nuova sfida, ambiziosa ma che non ci spaventa, che affronteremo come Regione, con un progetto ben preciso che coinvolga tutto il territorio, in primis i 59 comuni interessati dal passaggio dei tratturi, ben consci che tale traguardo porterà enormi benefici a tutto il territorio regionale”.
Piena soddisfazione da parte dei rappresentanti del Comitato che guardano con grande speranza al raggiungimento di questo ambito traguardo.
“Continua il percorso Unesco, passando dalla candidatura immateriale acquisita ad una candidatura materiale, in piena sinergia con gli stessi paesi del partenariato internazionale” afferma Carmelina Colantuono, madrina internazionale della Transumanza “sono soddisfatta per la piena consapevolezza della Regione Molise ad affrontare insieme questa nuova sfida, sperando che impegni a livello nazionale mantengano il Molise come regione capofila.
A causa della pandemia non siamo riusciti ad organizzare in ambito regionale un evento celebrativo del risultato di Bogotà” conclude Carmelina Colantuono “nelle prossime settimane, d’intesa con la regione Molise, daremo il giusto risalto ad un risultato che rimane storico per l’intera regione Molise”.