Ambiente

Termovalorizzatore di Pozzilli, 300 mila api confermano: nessun impatto sulla qualità dell’aria della Piana 

Pubblicato: 23-02-2022 - 809
Termovalorizzatore di Pozzilli, 300 mila api confermano: nessun impatto sulla qualità dell’aria della Piana  Ambiente

Termovalorizzatore di Pozzilli, 300 mila api confermano: nessun impatto sulla qualità dell’aria della Piana 

Pubblicato: 23-02-2022 - 809


Termovalorizzatore di Pozzilli, 300 mila api confermano: nessun impatto sulla qualità dell’aria della Piana 

Resi noti i risultati del secondo anno di biomonitoraggio realizzato attraverso le api. Anche i rilevamenti 2021 del progetto Capiamo, attestano l’ininfluenza delle emissioni dell’impianto. Sul sito Herambiente, pubblicati i dettagli delle analisi. Ramonda: “responsabilizzati a operare tutelando in primo luogo la salute dei cittadini e aperti a ogni confronto sul tema delle polveri”

Un progetto attivato nel 2020 che conferma risultati rassicuranti.

Continuano a essere rassicuranti i dati del biomonitoraggio ambientale effettuato con le api nella zona circostante al termovalorizzatore Herambiente di Pozzilli. Nei giorni scorsi sono terminate le analisi sui dati raccolti nel corso delle due campagne di monitoraggio effettuate nel corso del 2021, con un esito ampiamente positivo. Il progetto Capiamo, attivato nel 2020 e avanzato a tappe regolari, ha così nuovamente confermato l’assoluta ininfluenza del termovalorizzatore sulla qualità dell’aria della Piana di Venafro.

Monitoraggio volontario, su solide basi scientifiche, in aggiunta ai controlli di legge
Capiamo, attivato volontariamente da Herambiente, grazie alla collaborazione con la Dottoressa Serena Maria Rita Tulini, medico veterinario, con esperienza nel campo dei biomonitoraggi, in particolare delle api, vuole essere un ulteriore contributo, in aggiunta ai controlli di legge a cui è già sottoposto l’impianto, al confronto con cittadini e istituzioni su un tema così rilevante come lo stato di qualità ambientale della Piana di Venafro. Un confronto che merita ampiezza informativa, massima trasparenza e, soprattutto, solide fondamenta scientifiche.

300.000 api al lavoro con oltre 10 mila micro-campionamenti al giorno.

I risultati presentati oggi sono frutto di due campagne distinte di campionamento, effettuate a giugno e a settembre 2021 presso il termovalorizzatore, su tre matrici: api, miele e cera. Al termine di ogni campionamento, si sono resi necessari alcuni mesi per elaborare compiutamente le risultanze dei dati raccolti. Per garantire la massima comparabilità dei dati e conferire la massima solidità al rapporto, la squadra di insetti-sentinella e la metodologia di studio sono rimaste invariate rispetto al 2020. Le circa 300.000 api presenti nei 3 alveari, sono state impegnate ogni giorno in circa 10 mila micro-campionamenti su un’area di circa 7 km2.

Gli esiti dei monitoraggi di giugno e settembre 2021: assenza di diossine, Pcb e pesticidi
Nello specifico, l'esito del secondo anno di monitoraggio è stato ampiamente positivo. L’analisi di giugno 2021 ha evidenziato come la presenza di anioni (cloruri, solfati e nitrati) nel miele raccolto all'impianto sia in linea con i valori medi dei mieli di origine italiana. É stata riscontrata la sostanziale assenza di diossine, Pcb e pesticidi, mentre le analisi sugli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che hanno come principale fonte la combustione di carburanti fossili, l'incenerimento dei rifiuti, la produzione di energia o di asfalto e prodotti chimici, mostrano una condizione ambientale a cui contribuiscono più sorgenti emissive tipiche dell' antropizzazione del territorio (es. traffico, industria, riscaldamento domestico, biomasse, ecc,), senza che si evidenzi un contributo significativo da parte del termovalorizzatore. Anche i metalli presenti nel miele sono riconducibili alla presenza di cantieri edili abbandonati, industrie e infrastrutture.

Il monitoraggio di settembre, la cui elaborazione dati è terminata recentemente, conferma, nella sostanza, le osservazioni di giugno. Le indagini sui campioni di miele hanno mostrato la totale assenza di diossine, IPA, PCB e pesticidi. La cera analizzata a settembre si mostra esente da diossine, PCB e pesticidi, con tracce di IPA ampiamente inferiori ai limiti fissati dalla normativa per oli e grassi di origine animale nel settore alimentare.

La presenza dei metalli sia nel miele che nella cera è riconducibile alle tipicità del territorio, caratterizzato dall'abbondanza di marna e dolomite, e alla presenza di diverse attività antropiche. In entrambe le campagne i campioni di miele hanno evidenziato la totale assenza di Piombo.

Sul sito la versione integrale dello studio e le emissioni in tempo reale dell’impianto di Pozzilli
La versione integrale degli studi sia 2020 che 2021 è disponibile sul sito Herambiente, al seguente indirizzo:

https://ha.gruppohera.it/responsabilita_ambientale/biomonitoraggioapipozzilli/, dove si possono consultare informazioni di sintesi sul progetto e un video divulgativo.

Sempre sul sito Herambiente, è possibile consultare le emissioni in tempo reale del termovalorizzatore di Pozzilli: un’informativa di dettaglio e assolutamente trasparente, a tutela di tutto il territorio:

https://ha.gruppohera.it/impianti/termovalorizzatori/pozzilli.

Le api, bioindicatori che, come sentinelle, segnalano precocemente l’insorgenza di squilibri ambientali.

La scelta delle api come sentinelle ambientali discende dalle caratteristiche dell’insetto, per sua natura particolarmente adatto al biomonitoraggio. Prima di tutto si tratta di insetti sociali, che vivono cioè in colonie numerose e facili da allevare. Inoltre, il corpo coperto di peli e la regolare attività di bottinamento, cioè la raccolta di nettare e polline, consentono alle singole colonie di svolgere circa 10.000 prelievi giornalieri da aria, acqua e suolo con cui entrano in contatto, coprendo un’area di circa 7 km2. Le sostanze presenti nellambiente si accumulano quindi allinterno dellalveare, sulle api e sui loro prodotti: miele, propoli, cera, polline e pappa reale, rendendo facile e veloce il recupero di campioni altamente rappresentativi da analizzare.

L'ape come bioindicatore offre molte informazioni utili sia a breve che a lungo termine: il miele, ad esempio, permette di valutare l'inquinamento nel breve periodo, in quanto costituisce il primo prodotto in cui possono accumularsi i contaminanti; la cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti. Le api, quindi, altamente sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti, sono in grado di segnalare precocemente l'insorgenza di squilibri per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana, permettendo così di pianificare tempestivamente azioni correttive.

La produzione di miele: possibile il ritiro gratuito presso l’impianto.

Un gradevole prodotto del progetto Capiamo è l’eccellente miele, dotato di un profilo pollinico caratteristico della macchia mediterranea con presenza di melata e pollini di castagno. Nonostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli, che hanno caratterizzato la primavera 2021, ne sono stati prodotti 90 kg, confezionati in vasetti da 50 gr l’uno.

Il miele sarà regalato a tutti i cittadini che vorranno prenotare una visita guidata al termovalorizzatore di Pozzilli, compilando il form presente sul sito web Herambiente:

https://ha.gruppohera.it/impianti/visite_guidate/visite_guidate_wte_pozzilli/

Ramonda: “responsabilizzati a operare tutelando in primo luogo la salute dei cittadini”
“Un tema così rilevante come la qualità dell’aria nella Piana di Venafro è giustamente oggetto di un confronto serrato fra istituzioni e cittadini, come si è visto anche dal dibattito sui media dei giorni scorsi”, spiega Andrea Ramonda, Amministratore Delegato Herambiente. “Come realtà industriale ci sentiamo fortemente responsabilizzati a realizzare il nostro servizio al territorio tutelando in primo luogo la salute dei cittadini.

Andrea Ramonda

Questo monitoraggio volontario, unito ai monitoraggi quotidiani e a quelli periodici svolti da Arpa, dimostra una volta di più, su basi scientifiche, come la termovalorizzazione dei rifiuti, laddove avvenga con l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, come a Pozzilli, non incida in alcun modo sulla qualità dell’aria. Detto questo, consapevoli della delicatezza e della pregnanza del tema, confermiamo la nostra piena disponibilità a ogni confronto con la comunità sul tema dell’inquinamento da polveri”.

Guarda il video: 

https://youtu.be/PFkK8ZjiLvQ




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