Ambiente

Venafro: gli imprenditori agricoli scendono in piazza sabato 26 marzo.

Pubblicato: 25-03-2022 - 547
Venafro: gli imprenditori agricoli scendono in piazza sabato 26 marzo. Ambiente

Venafro: gli imprenditori agricoli scendono in piazza sabato 26 marzo.

Pubblicato: 25-03-2022 - 547


L'appuntamento è per sabato 26 Marzo a partire dalle ore 10.30 con partenza dal Centro Commericiale "La Madonnella"

Sarà una manifestazione libera da appartenenze politiche e da bandiere di categoria quella che sabato 26 marzo vedrà scendere in strada a Venafro giovani imprenditori liberi con i loro trattori, con inizio alle ore 10.30. Si partirà dal Centro Commerciale "La Madonnella", alle porte di Venafro, per arrivare nel centro della città, attraversando via Campania, Corso Campano, Via Roma, Piazza Mercato, Via Caserta con arrivo a Portanuova, dove sosteranno per presentare le loro ragioni.

«Non è una manifestazione contro qualcuno, - ci ha detto a chiare lettere uno degli organizzatori, - è una iniziativa libera, di un gruppo di giovani imprenditori agricoli liberi, volta sì a sensibilizzare le istituzioni, ma soprattutto l'opinione pubblica, affinché si accendano le luci giuste sui tanti, ormai troppi problemi che attanagliano la nostra categoria, dal costo dei carburanti, alla difficoltà di reprire materie prime, alle ristrettezze di un settore che ormai guadagna meno di quello che spende per produrre.

Non vogliamo insegnare niente a nessuno, ma chiediamo che si ponga la giusta attenzione ai nostri problemi. Non cerchiamo schieramento politico e non ci saranno bandiere di Associazioni di categoria. Siamo un gruppo che attanagliano la nostra categoria, dal costo dei carburanti, alla difficoltà di reprire materie prime, alle ristrettezze di un settore che ormai guadagna meno di quello che spende per produrre. Non vogliamo insegnare niente a nessuno, ma chiediamo che si ponga la giusta attenzione ai nostri problemi. Non cerchiamo schieramento politico e non ci saranno bandiere di Associazioni di categoria. Siamo un gruppo che spontaneamente e liberamente ha deciso di dire la propria. Lo faremo in modo assolutamente pacifico, ma non possiamo più stare a guardare. Tra noi ci sono produttori del latte che tra poco non potranno più comprare mangimi e dovranno ridurre la produzione. Che dire delle quote latte e che dire dei fertilizzanti? Senza aiuti non c'è futuro, ma soprattutto non c'è senza una vera attenzione al nostro mondo. La guerra ci sta facendo vedere a chiare lettere cosa e come l'agricoltura significhi per la vita di un paese. Ma a queste condizioni non è possibile».

Una protesta che si aggiunge alle tante che in queste settimane hanno avuto vita in tutta Italia, dalla Lombardia, alla Sicilia...passando per la Campania e ora in Molise da parte di imprenditori stretti ormai nella morsa dei rincari e che non riescono più a sostenere il passo. "Una pistola puntata contro l'agricoltura", una situazione insostenibile, insopportabile dal punto di vista economico e, di conseguenza, umano: perché quando in ballo c'è il lavoro di cui è fatta la propria vita, i problemi vanno oltre l'economia e diventano spettri di paure, preoccupazioni e, in molti sensi, solitudine.

La solitudine di chi non riceve le risposte, ad esempio, dalle istituzioni che potrebbero mettere in campo soluzioni di aiuto, pur nelle difficoltà globali; ma che cerca conforto almeno nel condividere la protesta, nel vedersi schierate affianco persone che vivono la stessa, pesante situazione. In più ci si è messa la "tempesta perfetta" della guerra. E oggi la realtà parla di aumenti fuori controllo dei prezzi di carburante, plastica, magini e fitofarmaci e con i concimi azotati divenuti introvabili e a prezzi più che triplicati. E' ora di trovare soluzioni reali, che vadano oltre il condizionale e parlino al presente.

Paolo Scarabeo 




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