Riceviamo e pubblichiamo da senatore molisano Fabrizio Ortis
Denuncia pubblica del fenomeno del randagismo in Molise da parte del senatore Fabrizio Ortis. Il parlamentare lamenta una “situazione completamente fuori controllo, le cui dimensioni non sono più ignorabili e il cui carattere assolutamente emergenziale necessita di interventi straordinari dalla politica regionale ma anche nazionale” .
In una lettera - indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza e ai suoi sottosegretari Andrea Costa e Pierpaolo Sileri, al Direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari Pierdavide Lecchini, al Direttore della tutela del benessere animale, igiene zootecnica e igiene urbana veterinari e all'ufficio audit sui sistemi sanitari regionali veterinari e alimentari Vincenzo Ugo Santucci, al presidente della Regione Molise Donato Toma, al Direttore generale Asrem Oreste Florenzano, al Dirigente responsabile del servizio prevenzione, veterinaria e sicurezza alimentare dell'Asrem Mauro Di Muzio – Ortis evidenzia le principali criticità all’origine della problematica. Si va dall’abbandono degli animali e del territorio (catture casuali e assenza di controlli) alla riproduzione incontrollata, motivi per i quali il senatore chiede la convocazione di un tavolo tecnico per valutare le soluzioni da adottare, a condizione che queste siano solide, continuative nel tempo e supportate da adeguati finanziamenti.
“Purtroppo – scrive Ortis nella missiva - il Piano sanitario 2019-2021 della Regione, al cui interno è dedicato un capitolo sul randagismo, dopo un anno non è stato ancora attuato, costringendo volontari e associazioni ad ovviare alle inadempienze delle autorità”.
Proprio per questo, ricordando come sia “completamente sconosciuto il numero degli animali vaganti sul territorio sebbene stime recenti parlino di circa 25mila randagi, e di 2mila cani detenuti nei canili regionali ed extra regionali”, il senatore molisano ritiene opportuno entrare nel merito: “Si palesa quindi necessaria – aggiunge Ortis - l'attivazione di un protocollo ministeriale emergenziale volto all'assolvimento di numerosi compiti e all'implementazione di varie procedure”.
Il parlamentare elenca anche alcune esempi: censimento dei cani randagi e padronali; acquisizione di informazioni sul numero e l'adeguatezza delle strutture presenti in regione; ristrutturazione e messa a norma dei canili esistenti e costruzione di nuovi; acquisto delle attrezzature necessarie alle catture; convenzioni con cliniche esterne; formazione e corsi di aggiornamento dei veterinari pubblici; ripristino dei doveri di controllo delle forze di polizia locali, dotate di lettori di microchip, con corsi di inquadramento normativo; corsi annuali per la formazione di guardie zoofile regionali; istituzione di un numero verde unico.
La lettera si chiuce con l’appello al ministro Speranza “affinché attivi tale protocollo – conclude il senatore - convocando un tavolo tecnico alla presenza delle figure competenti in materia per affrontare il tema randagismo”.