ISERNIA. «Isernia perde Emodinamica. Un disastro annunciato e certificato dal Programma Operativo 2022/2024 messo a punto dalla struttura commissariale alla Sanità regionale e inviato a Roma per la valutazione dei Ministeri competenti.Una prima lettura del documento lascia poco spazio ai dubbi sulla sopravvivenza dell’Emodinamica del Veneziale, che verrebbe accorpata al Cardarelli di Campobasso. Tuttavia si tratta di un servizio fondamentale per interventi salvavita, che attualmente serve l’intera provincia di Isernia, compresi i territori dell’Alto Molise, notoriamente svantaggiati sotto il profilo climatico e viario, ma anche pazienti provenienti da Abruzzo, Lazio e Campania.
I numeri parlano chiaro: l’emodinamica di Isernia ha il più basso tasso di mortalità per ricoveri urgenti; ha volumi comparabili a quelli del San Timoteo di Termoli nonostante il servizio del Veneziale sia attualmente attivo solo 200 giorni all’anno contro un'apertura 7 giorni su 7 e h24 della struttura bassomolisana; nei giorni di inattività, i pazienti che giungono presso il nosocomio pentro vengono trasferiti a Campobasso (circa 100 ogni anno). Ciò significa che se fosse potenziata, quella di Isernia sarebbe l’Emodinamica pubblica con il più alto numero di procedure in regione. In altre parole, la sua chiusura comporterebbe gravi danni per la tutela del diritto alla salute dei pazienti dell’intera provincia di Isernia e non solo, una notevole riduzione della mobilità attiva, un ulteriore decremento dell’attrattiva dell’ospedale Veneziale. Il tutto senza un reale risparmio in termini di costi a carico del nostro Sistema Sanitario Regionale. Una scelta scellerata che, se confermata, rappresenterebbe il colpo di grazia per il nostro territorio.
Le nostre istanze per la sopravvivenza di Emodinamica al Veneziale, palesate anche nel corso di un Consiglio comunale straordinario alla presenza del commissario ad acta Toma, sono rimaste evidentemente inascoltate. Inascoltata è la voce dei cittadini di cui, come amministratori, siamo diretti portavoce.
E, proprio per questo, non ci arrenderemo. Porteremo avanti la battaglia in favore del diritto alla salute in ogni sede necessaria, convinti che non si tratta di una battaglia di parte, di una lotta campanilistica, ma di un dovere per chiunque abbia a cuore le sorti e il futuro della nostra terra e dei suoi cittadini.Rivolgo, pertanto, un appello a tutte le forze politiche, ai neoparlamentari, soprattutto a quelli non molisani eletti nella nostra regione. Questo è il vero banco di prova, il momento giusto per trasformare le promesse elettorali in un impegno concreto in favore dei cittadini molisani che hanno riposto in loro la propria fiducia.L’obiettivo comune è quello di assicurare servizi sanitari efficienti e di qualità. Un obiettivo che non si raggiunge necessariamente attraverso tagli che, tra l’altro, non migliorano i disastrati conti della sanità regionale, ma mediante un’oculata ed attenta organizzazione dei servizi stessi».
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