Ambiente

Pizzone II: “Due anni di stallo per la nuova centrale e il nostro territorio rischia di morire di inerzia”.

Pubblicato: 24-06-2025 - 543
Pizzone II: “Due anni di stallo per la nuova centrale e il nostro territorio rischia di morire di inerzia”. Ambiente

Pizzone II: “Due anni di stallo per la nuova centrale e il nostro territorio rischia di morire di inerzia”.

Pubblicato: 24-06-2025 - 543


La nota del coordinamento No Pizzone II

Si terrà a Pizzone, in piazza Umberto I, Sabato 28 giugno 2025 a partire dalle ore 16:30, l'assemblea indetta dal coordinamento NO PIZZONE II. Importanti i temi che saranno affrontati nel corso dell'incontro, a partire dallo stallo che dall'agosto del 2023 – data in cui si è appresa la volontà di Enel di voler realizzare nel territorio a ridosso del PNALM la nuova centrale elettrica – ha scatenato una guerra a colpi di carte bollate e stop al progetto, ma che non ne hanno ancora cancellato definitivamente la minaccia.



"Sono oramai due anni che Enel e il Ministero, tengono in ostaggio il nostro territorio", spiegano dal coordinamento. "Due anni in cui ogni volontà, iniziativa, proposta di sviluppo proveniente dalle comunità coinvolte dal progetto, sono di fatto congelate. Questi territori, che afferiscono tutti al PNALM, hanno faticosamente cercato in tanti anni di realizzare attività compatibili con gli stringenti vincoli posti a tutela degli ecosistemi, a cominciare dalle tante realtà occupazionali a vocazione turistica che hanno contribuito con successo a contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne. Adesso invece le nuove iniziative sono ferme, a causa del progetto PIZZONE II. L'azione di lotta praticata in questi due anni ha prodotto prima il ridimensionamento e poi il blocco del progetto, ma di fatto non ne ha definitivamente neutralizzato l’impatto.L'attuale stallo del progetto è oggettivamente una condizione che certifica l'improponibilità di PIZZONE II su questo territorio. Le numerose, autorevoli e inconfutabili argomentazioni – proseguono – prodotte dalle osservazioni negative al progetto, determinano l'impossibilità da parte del Ministero di autorizzarne la realizzazione. Se da una parte questa condizione certifica la bontà della nostra azione di lotta, dobbiamo purtroppo constatare che questo stallo produce la paralisi di ogni nuova iniziativa incentrata sulla valorizzazione del patrimonio naturalistico e ambientale del territorio."



A questo punto si fa ancora più forte, da parte del Coordinamento, la necessità di pretendere dal Ministero un definitivo respingimento del progetto. Numerose sono le iniziative al vaglio del coordinamento che saranno proposte in assemblea, a partire dai percorsi di trekking sui territori in cui dovrebbe sorgere il mega impianto. Non solo, sono in programma anche incontri e un simbolico "tendere la mano" con il costituendo parco del Matese per rafforzare il corridoio ecologico per l'orso bruno marsicano.



Nella gallery fotografica a margine dell'articolo la locandina completa dell'evento.


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